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Motorpsycho - Let Them Eat Cake
Review of Let Them Eat Cake
Il disco "pop" dei Motor?... Sicuramente il più dolce dopo il memorabile e mastodontico Timothy's Monster del 1994. Prendete la musica del trio norvegese e filtratela attraverso archi, fiati e pianoforte e avrete un album che supera le barriere dei generi musicali. Un disco sì delicato (come i fiori in copertina), ma che non perde un'oncia della psichedelia che da sempre contraddistingue il gruppo. Se The Other Fool è un rincorrersi di violini e violoncelli, Upstairs-Downstairs mi ricorda i Gastr Del Sol di Camofleur, mentre la strumentale Whip That Ghost sconfina nel jazz e nel "post rock" (i Tortoise si mangerebbero le mani): risultato affascinante! Ma non è finita: in My Best Friend i Motor incontrano la melodia dei Belle & Sebastian e in Walkin' With J. rispolverano gli anni '70... Se poi preferite gli anni '60 niente paura: ascoltate Big Surprise e i suoi coretti "allucinati". Che dire, un 'esplosione di idee difficile da contenere in un solo disco, ma anche stavolta i Motorpsycho non deludono, anzi. A volte mi chiedo: che siano di un altro pianeta? (sentire la conclusiva 30/30 per credere). Marcello
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