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  [record reviews: demon box]




Motorpsycho
Demon Box

Review of Demon Box
taken from the Italian magazine
RUMORE, #13 / March 1993.
Italian. Transcribed by Sunchild.


Motorpsycho
Demon Box
(Voices of Wonder)

Due numeri fa accennavamo al nuovo album dei Dinosaur Jr come ad una collezione di canzoni da considerare in qualche modo 'classica'. Detto per inciso: questo è uno dei migliori complimenti che si possano fare ad un gruppo rock, perché significa che ha saputo superare le barriere del tempo e che sarà ricordato negli anni a venire. Che c'entra tutto questo con i Motorpsycho? Direte voi.

C'entra. Serve in qualche modo ad introdurre i neofiti a questo splendido gruppo norvegese che, nel suo approccio melodico, prende indubbiamente le mosse dal semi-leggendario combo di J. Mascis. Badate, non a caso usiamo l'espressione 'prende le mosse'. Infatti, il percorso che inizia a partire da questo punto, prosegue e si inoltra in territori sconosciuti di inusitata e terrificante bellezza. Sono territori dove il crossover di stili dimora nelle fogge più strane ed inquietanti.

I Motorpsycho fanno melodia con il rumore - e questa non è una cosa nuova - ma, nel loro approccio, mettono quanta più musica possono. E sono musiche´delle più varie.

Suggestioni acustico-agresti si alternano a furori industriali devastanti. Potete trovare di tutto nel magico crogiuolo Motorpsycho: tracce di Pink Floyd deformati secondo un'ottica Flamin' Lips, distruzioni grunge, riff heavy dei più allucinati (vedi brani come Feedtime o Demon Box), punk trascinante alla Hüsker Dü (Babylon); persino folk nordico (Waiting For The One) e eccessi metal wagneriani.

Un disco stupendo. Per una certa propensione alla 'narcolessia' ed allo stesso tempo, per un'insopprimibile urgenza visionaria, i Motorpsycho possone essere considerati il tratto ma scritto che congiunge il meglio dei Dinosaur Jr con il meglio dei Flamin' Lips. Scusate, ma è quanto di più originale mi è venuto in mente. Sicuramente c'è dell'altro, ma non riesco ad imprigionarlo in parole.

Come conclusione, qualche annotazione, per così dire, un pò critica. I Motorpsycho sono il classico esempio di band cui la produzione di una major farebbe un gran bene. L'incisione di Demon Box è infatti un pò carente nei bassi e nella dinamica (un vecchio difetto del gruppo) ed il cantato non sempre è all'altezza.

Dettagli, è proprio il caso di dirlo. Immersi nella tipica solitudine del Grande Nord (vedi un brano come All Is Loneliness) i Motorpsycho possono diventare, se lo vogliono, il più grande gruppo crossover che il rock abbia mai visto in anni. Questo monumentale e pessimistico Demon Box è l'apice della loro creatività; è il rock bianco al suo massimo.

Sarà difficile spingersi oltre.

Claudio Sorge