Motorpsycho
Phanerothyme
(Stickman)
Quarto album in due anni, il trio norvegese intende l'attività del musicista come un
vero lavoro. Infatti sei giorni la settimana, i Motorpsycho provano per otto
ore al giorno. Inevitabile quindi la prolificità e soprattutto la qualità. Il trio che
ha esordito con un disco tendente al giunge, ha dimostrato negli anni di essere
eclettico, privilegiando la psichedelia e le ballate folk. "Phanerothyme" è
caratterizzato dalle ballate inglesi e da un barocchismo, dovuto all'uso attento e
mirato di strumenti classici, quali violini, tube, oboe, clarinetto e pianoforte.
Questa complessità di strumenti li porta spesso verso il progressive inglese, per la
precisione quello dei Genesis con ancora Peter Gabriel in formazione:
'For free', caratterizzata, inoltre dall'intreccio tanto strano, quanto
intrigante di sinfonie classiche ed il basso che martella. Se si parla di psichedelia
i norvegesi ci portano nella California dei Doors in piena estasi allucinogena,
nella ballatona freak 'Go to California'. La professionalità dei nostri spicca
nella ballata folk-pop, che ogni tanto guarda distrattamente al lounge, con sprazzi di
progressive. Insomma per ogni brano si potrebbero scrivere righe che descrivono nel
dettaglio influenze, rimandi, mix e innovazioni varie, questo perché anche se possono
non sembrare innovativi, i Motorpsycho hanno acquisito la capacità di metabolizzare e
quindi rendere personali suoni già sentiti. Con i Motorpsycho è come se
dovessimo ripassare la storia della Musica, si con la m maiuscola, ed ogni loro disco
è un capitolo di questa fantastica enciclopedia.
Vittorio Lannutti