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  [record reviews: tussler]




Motorpsycho: The Tussler

Review of The Tussler taken from the
Italian magazine
RUMORE #39 / April 1995.
Italian. Transcription by Alessandro Riva.


MOTORPSYCHO
The Tussler

Probabilmente non c'era bisogno di Internet per capire che il rock era già internazionalizzato da tempo.
Potevamo immaginare, ad esempio, musicisti del profondo nord a proprio agio con le pigre canzoni del country americano? No, non era pensabile.
Ma il rock, sin dagli anni sessanta, è stato un diffusore molto più potente di Internet, e nulla deve più stupirci. Neppure che un gruppo norvegese, i Motorpsycho appunto, non soddisfatto di averci appena regalato lo chef d'ouvre Timothy's Monster (a proposito, i topi ben rintanati nelle loro tane inglesi all'epoca di Lobotomizer e Soothe, sono usciti allo scoperto, magnificando il lavoro. Ma dov'erano prima?) abbia inciso un album di pure country songs. E che album!
Lo stile del lavoro è come al solito un pò caotico e improvvisato, ma lo spirito è quello giusto. E se accanto a gustose rendition di Six Days On The Road dei Flying Burrito Bros (molto rock and roll) compaiono episodi dell'equilibrio vocale un pò precario (vedi Hogwash) poco male. L'universo dell'american music rurale è rappresentato nella sua interezza. Dal puro Greatful Dead-style, con una bella steel guitar, di Babylon (uno dei vertici della raccolta), ai divertissment strumentali con bajo e mandolino di Theme From The Tussler e Sonny Boy Gaybar. Compreso il folk nordico di Waiting for the one, riletto in chiave country, che già compariva nel loro capolavoro Demon Box. Su tutto aleggia un tocco leggermente 'freddo', che elimina ogni stucchevolezza - sempre in agguato nel country rock - e rende questo The Tussler un disco piacevolissimo e indispensabile per coloro che seguono dagli inizi la grande band norvegese. Si astengano gli scopritori dell'ultima ora.

Claudio Sorge