Ho un grande rammarico: io i Motorpsycho li seguo dal 1997 (in se-guito all'uscita di
"Blissard") e un gruppo del genere va conosciuto e amato dall'esordio. Dico questo
perchè Bent-Snah-Gebhard lasciano il segno ad ogni concerto ed ad ogni uscita di un
loro disco.
Sono bravi i Motorpsycho: suonano senza risparmiarsi perchè a loro suonare piace
davvero.
E se tu stai lì ad ascoltarli, e magari suoni, osservi, con un pò di invidia
l'intesa totale nell'esecuzione delle improvvisazioni, poi magari ti com-muovi
con i brani più tranquilli e alla fine ti sfoghi a cantare con loro pezzi
tratti da "Demon box".
E'accaduto tutto ciò al concerto del 9 ottobre al New Age.
Un'introduzione d'atmosfera,poi brani come "For free", "B.S.", "Landslide" dal nuovo
album "Phanerothyme", e a seguire una bellissima improvvisazione jazz in "Whip that
ghost".
Dopo la storica "All is loneliness", arriva il momento di un intermezzo musicale che
ha visto Gebbart al banjo (è uscito recentemente il suo album solista: "Plays with
himself") ma la temperatura è cresciuta nel finale: al primo bis la rituale
'esecuzione di un paio di cover seventies fino a "The one that went away" cantata
in coro dai numerosi presenti.
Serata quasi perfetta:dico quasi perchè il suono della batteria era cupo e ovattato
e i momenti più riflessivi del concerto non sono riusciti a coin-volgere in pieno. Il
gruppo è sembrato un pò sottotono, d'altro canto questa era una delle ultime tappe
del tour e nel locale c'era un caldo soffocante. Fiduciosa nel grandissimo talento
dei nostri, attendo prossimo tour...
katyasca
|