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Motorpsycho Intervista
del: 12/10/2001 |
Ho letto sul vostro sito che sei un
grande fan di Nick Drake. Cosa ti piace in particolare della
sua musica, e c’è un cantautore contemporaneo che secondo te
gli somigli? |
Bent Saether: - Nick Drake è
uno di quei tipi che vanno dritti al cuore delle cose, non
perde tempo con le stronzate, scrive le canzoni esattamente
come devono essere… cantate. Lo hanno fatto anche altri
artisti, Van Morrison, Neil Young e molti di quell’area. Oggi
Elliott Smith fa cose meravigliose. Non so, c’è qualcosa in
quel vecchio “sound” che mi colpisce, non so cosa sia, non
posso indicartelo con precisione, ma c’è qualcosa che arriva
dritto al cuore. Devi solo apprezzarlo. |
Se potessi scegliere, sono sicuro
che sceglieresti di vivere negli anni ’60 piuttosto che nel
nuovo millennio, vero? |
No, mi piace molto vivere
adesso, perché puoi scegliere, hai molta scelta… |
…hai a disposizione tutto il
passato, e puoi scegliere ciò che preferisci… |
Sì, esatto. |
Parliamo del nome “Motorpsycho” ,
credo che ve l’abbiano già chiesto in molti, ma devo: siete
fan di Russ Meyer? Forse non conoscevate i suoi film e avete
semplicemente trovato interessante questo nome, o avete visto
tutti i suoi film come “Supervixens” e gli altri del
genere? |
Adesso lo conosciamo, ma quando
abbiamo scelto il nome nessuno di noi aveva visto quel film.
Avevamo visto “Faster Pussycat” e “Beyond the Valley of the
Dolls”, quelli belli. Non avevamo visto “Motor Psycho”, ma era
un buon nome per quello che volevamo… |
Adesso l’avete visto? |
Oh, sì. |
E vi è piaciuto? |
È uno di quei film che sono più
divertenti da raccontare dopo averli visti, che da guardare. È
il classico film di serie B. Ma credo sia un nome perfetto per
quello che facciamo, perche’ “motor” implica energia, e
“psycho” sa di bizzarro, come ciò che facciamo, anche se ci
siamo calmati un po’. Vogliamo provare cose nuove, rispetto
alla musica che facevamo prima. Ora e’ un po’ piu’
orchestrale, ci sono piu’ arrangiamenti, e non e’ piu’
sfacciata come lo era una volta, ma penso che sia ancora molto
energetica. |
Torniamo a parlare di musica:
perche’ ci sono cosi’ tanti gruppi scandinavi che sfondano in
Europa, nel mondo, in America… nella dance, nel pop e nel
rock? Anywhen, Teddybears STHLM, Kings of Convenience, The
Cardigans, Turntablerocker, ce ne sono tanti… Perche’ i gruppi
scandinavi vendono cosi’ tanto in confronto a quelli
mediterranei, ad esempio? Perche’ il nord Europa lavora cosi’
bene con le culture anglosassoni rispetto all’Europa del
sud? |
Non lo so’, ma gli svedesi
hanno un ottimo rapporto con il mercato discografico americano
e londinese, sin dai tempi degli Abba. Quindi la loro cultura
e’ in un certo senso predisposta. I canali sono aperti, e
quindi ogni nuova band svedese va in Inghilterra, ed e’ un
flusso continuo. Poi recentemente, negli ultimi 2, 3, 4 anni
e’ successa la stessa cosa con la Norvegia. Abbiamo in qualche
modo capito quello che facevano gli svedesi. Ma ci abbiamo
messo una ventina d’anni, e quindi si sta ancora aprendo.
Penso che non abbia nulla a che fare con la qualita’ della
musica, e’ solo una questione di canali comunicativi e del
rapporto lavorativo. Quindi sono sicuro che ci sono un sacco
di band italiane forti che potrebbero vendere dischi molto
facilmente. |
No, non ce ne sono tante. |
No? |
Certo, abbiamo un paio di gruppi
bravi, ma non abbiamo una scena pop a livello
internazionale. |
Ma non ce l’abbiamo neanche in
Norvegia |
Ah, neanche in Norvegia … Ma i Kings
of Convenience sono norvegesi, giusto? Posso chiederti cosa ne
pensi? Perche’ mi incuriosisce quel tipo di progetto musicale,
e il modo in cui fanno video, insomma, l’intero
progetto. |
Non ho visto i loro video,
quindi non lo so. |
Sono delle storie d’amore. |
Ok, penso che siano molto bravi
per tre canzoni, ma alla quarta… |
… ti addormenti! |
Si. Quindi diventano un po’
noiosi alla lunga. Ma per due canzoni, o forse tre… |
…sono perfetti… |
Esatto! | |
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