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Etichetta:
Stickman
Anno: 2002
Tracklist:
01. Uberwagner or a million
bubbles in my mind 02. Circles 03. Neverland 04. This
oderness 05. Carousel 06. What if... 07. The mirror and the
lie 08. Serpentine 09. Cluster's last sand (one more
daemon) 10. Composite head
Contatti: motorpsycho.fix.no
Similar
Band:
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MOTORPSYCHO It's a Love
Cult
I Motorpsycho sono stati uno dei
gruppi più geniali ed eclettici degli anni '90, capaci di spiazzare
il proprio pubblico ad ogni nuova uscita, ed uno dei più prolifici:
ne restano a testimonianza la quantità di album, tre dei quali
doppi, e una decina almeno di EP pubblicati tra un disco e l'altro.
Partiti con l'originale formula di un grunge venato di metal,
nell'indimenticato (e indimenticabile) Demon box, si spostarono in
seguito verso un rock lisergico, figlio della grande esperienza
degli Spacemen 3, con il loro capolavoro Timothy's monster, e con il
successivo Trust us. Nel 1998 Let them eat cake fu un disastro: pur
restando nella psichedelia, cominciarono a ispirarsi soprattutto al
pop più pomposo degli anni '60, con risultati preoccupanti.
Preoccupazione che si mutò in semplice perplessità, quando il
successivo Phanerothyme riprese le stesse identiche sonorità, ma con
un pizzico di idee in più. Con It's a love cult, siamo nella stessa
identica situazione in cui li avevamo lasciati: lunghe suite
vagamente psichedeliche, a volte quasi prog, assolutamente
inascoltabili (This oderness, Carousel), alternate a pezzi più
sostenuti, generalmente non da buttare (Serpentine, Uberwagner or a
million bubbles in my mind), qualche volta anche decisamente validi
(la bellissima Cluster's last sand), e ad un altro saggio
dell'infinita delicatezza che possono esprimere le loro ballate (The
mirror and the lie). Insomma, se li amate molto, troverete del buono
anche in questo disco (it's a love cult, no?), altrimenti vi
conviene aspettare momenti migliori.
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