Review of the Rimini show / 2001-10-03
taken from the site of Italian venue
VELVET, October 2001.
Italian. Found at the velvet site.

Enciclopedici, collezionisti, professionali, appassionati, stakanovisti della canzone. Questo e molto altro sono i Motorpsycho, da sempre "nuovi ma non innovativi", fedeli a questa formula anche nella dimensione live. Un concerto fiume in un’atmosfera caldissima, come ogni volta che si presentano in Italia dove ad aspettarli c’è un vero e proprio nocciolo duro di fan come non sene trovano in nessun altro paese d’Europa. Sarà per quel dolceamaro retrogusto 60's che si portano dietro o le facce da bravi ragazzi (se si è capaci di glissare sui numerosi tatuaggi) ma la loro musica sembra aver trovato la culla ideale nel nostro paese che, contro ogni logica, continua ad oscillare tra le derive del rock distorto e le trasmissioni piene di memorabilia musicale del dopopranzo. Si divertono omaggiando il "Pet Sounds" dei Beach Boys in "Go to California" come l’attitudine psico-atmosferica dei Pink Floyd citata in "The Other Fool" e, tra un assolo e una divagazione psichedelica, infilano due ore e mezza di musica come nulla fosse tra il giubilo degli spettatori per nulla stanchi di un gioco che si ripete: sempre uguale a se stesso eppure sempre diverso. Un equilibrio sottile tra sincretismo e citazionismo che riesce solo nelle loro mani (a dispetto dei sempre più frequenti cloni che fanno capolino sulle scene), merito di una grande dose di autoironia e di una passione viscerale verso la materia che li fa essere fans prima ancora che musicisti.

Andrea Girolami