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  [record reviews: phanerothyme]




Motorpsycho
"Phanerothyme" Stickman

Review of Phanerothyme taken from the
Italian magazine
ROCKERILLA, September 2001.
Italian. Transcribed by Babyscooter.


Motorpsycho - «Phanerothyme» - cover - front  

Motorpsycho
"Phanerothyme" Stickman

Per rendere sublime il nostro mondo banale, ecco la nostre dose di "Phanerothyme", il pensiero positivo della psichedelia tradotto in melodie contagiose ed armonie inebrianti, ciliegina sulla torta dalla glassa multicolore che i Motorpsycho ci hanno lasciato assaporare lo scorso anno. Ed ecco la scaletta definitiva dei nove brani scelti dalle dodici chicche inizialmente predisposte per l'occassione: si parte da "Bedroom Eyes", dolce ballata acustica con l'incantato stupore folk di Donovan rapito da arrangiamenti progressivi di archi e flauti, prima che il vivace impatto elettricco di "For Free" suggerisca visioni West Coast sulle frequenze Spirit / Love (la chitarra di Randy con gli archi di "Forever Changes", come non averci pensato prima?). Le atmosphere moderatamente jazzate di "B.S." hanno gli arromi della campagna del Kent, frazione Caravan, e cosi la seguente "Landslide", catturata in un vortice romantico da cui spunta persino la silhouette del benevolo testone di un Gigante Gentile. "Go To California" approda nuovamente sulla costa occidentale ma da una prospettiva diversa, quella degli impasti vocali di Beach Boys e CSNY, l'epico slo-metal di "Painting The Night Unreal" prelude all'indie-rock di "The Slow Phaseout", che riverbera di Blind Melon come di Tripping Daisy, e le orchestrazioni beatlesiane di "Blindfolded" ci proiettano verso il gran finale di "When You're Dead", ammicante ed ironica, congegnata dall'intrecciarsi del banjo e del clavicembalo prima del travolgente assolo di flicorno che suggella la fatata pozione: candidata autorevole per la miglior canzone dell'anno, come commentavamo con Gebhardt. Un album fatto di furti a fin di bene, i Motorpsycho sono chiarissimi circa il loro intento di appropriarsi di ingredienti magici dovunque vi sia una fonte disponibile, ma i druidi capaci di mescolare ogni cosa con tanta sapienza sono artisti di alto lignaggio, cui tutto è permesso.
"To fathom hell or soar angelic /
just take a pich of psychedelic"...

Enrico Ramunni