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  [record reviews: phanerothyme]




Phanerothyme dei Motorpsycho

Review of Phanerothyme taken from the
Italian e-zine
ROCK TOWN #6 / February 2002.
Italian. Found at the rock town site.


Motorpsycho - «Phanerothyme» - cover front
Track List:
1.  Bedroom eyes
2.  For free
3.  B.S.
4.  Landslide
5.  Go to California
6.  Painting the night unreal
7.  The slow phaseout
8.  Blindfolded
9.  When you're dead
 

Anno D'Uscita: 2001
Casa Discografica: Stickman Records / Psychobabble
Rating: 8,5 / 10

Quale gruppo ha iniziato suonando metal, è passato per il grunge, la new wave, la psichedelia anni '70, ed è arrivato a suonare canzoni alla Beach Boys? Quale gruppo riesce a mettere nello stesso album pezzi hippie che inneggiano alla California e canzoni dal suono lo-fi, pezzi arrangiati finemente con i fiati e schitarrate che ti colpiscono allo stomaco? Un gruppo di matti. Ma c'è da aprire bene le orecchie ed alzare il volume se i matti in questione sono i Motorpsycho.

Considero Phanerothyme una delle migliori uscite discografiche del 2001, e trovo che questo album sia il naturale seguito di Let Them Eat Cake, l'album precedente della band, uscito nel 2000. C'è una raffinatezza di fondo che lega i due album, sicuramente dovuta ai fiati. Ce ne accorgiamo subito appena ascoltiamo "Bedroom Eyes", primo pezzo, che definirei l'ouverture del disco, oppure "Painting The Night Unreal". Oltre ad essere molto raffinato Phanerothyme ha un suono estremamente eterogeneo. Alcuni giornali "specializzati" come RockStar lo considerano un difetto, ma secondo me è la caratteristica più bella del disco. Ascoltando "For Free" sembra di essere nella California anni '60 dei Beach Boys di Un Mercoledì Da Leoni. L'amore per la California traspare anche da "Go To California", inno da veri e propri figli dei fiori che poi si tuffa in sonorità psichedeliche, sfiorando gli 8 minuti.

D'altronde l'amore di Bent e compagni per quei suoni è testimoniato anche dalla cover di "California Dreamin'", inserita in 8 Soothing Songs For Ruth, uno dei loro tanti EP. Ma torniamo a Phanerothyme. Nel disco ci sono anche altre sonorità, come il lo-fi alla Belle Et Sebastienne di "Blindfolded", o il banjo sgangherato di "When You'Re Dead", strana marcia funebre che ci informa che "tutto è bello quando sei morto"... I fan possono stare tranquilli... i nostri amici norvegesi non hanno dimenticato chi sono... Questo traspare dagli arrangiamenti dei brani, dove le chitarre hanno pur sempre una parte importante, ed anche da un paio di pezzi, "B.S." e "The Slow Phaseout", tipicamente "alla MotorPsycho", anche se con qualche fiato in più.

Concludendo posso dire che Phanerothyme è un album che solo pochi gruppi si potrebbero permettere, un album geniale suonato da gente geniale, un album che conferma i Motorpsycho come una delle band portabandiera del rock alternativo in Europa e nel mondo.

Sabatino Nanni