LIVE REPORT 25/10/2002 Madbones + I Against I - Totem -
Castelfranco(PI)
Serata all'insegna del puro e sano divertimento questa
trascorsa al totem rock club in compagnia di Madbones (ita) e I
Against I (hol), 2 ottime bands capaci di sprigionare una buona
carica d'adrenalina sul palco, specie i secondi.
Dopo una chiacchierata molto informale con bassista e
batterista, di cui purtroppo non ricordo i nomi, qualche scazzo con
i soliti immancabili amici ecco che salgono sul palco i
Madbones, giovane quartetto che propone un bel punkrock
lineare molto melodico e allegro sulla scia di Ataris,New Found
Glory, primi Face To Face.Suonano per circa una mezzoretta, la gente
sembra non considerarli poi tanto forse perchè in giro non sono
molto conosciuti,forse perchè non riescono a infiammare il pubblico
presente come vorrebbero...boh, sta di fatto che la loro prestazione
mi convince a pieno, pur dimostrando un'originalità molto limitata
sanno stare sul palco e trasmettere davvero tanta allegria,da
apprezzare.Sicuramente sentiremo molto parlare di loro in futuro, è
da poco uscito su Ammonia il loro nuovissimo split proprio con i
compagni olandesi,davvero un discreto lavoro.Giusto il
tempo di preparare la strumentazione, di intrattenere il pubblico
con qualche parolina d'italiano appena imparata, cosa che ormai è
stata assimilata da molti gruppi ed ecco che aprono le danze gli
I Against I,con pezzi, devo ammettere, molto
potenti,melodici e divertenti.Mi permetto di aggiungere che sono
persone estremamente simpatiche e disponibili, la mia impressione poi è stata
ampiamente confermate sul palco.La gente accorsa improvvisamente
sembra molto più interessata e coinvolta, si genera anche un
poghetto a dir la verità abbastanza misero composto dai soliti
immancabili onnipresenti.Sfornano pezzi tratti dai 2 loro album
usciti per Epitaph e dall'appena uscito split con i Madbones, si
sentono molto le influenze storiche di 2 gruppi in particolare che
hanno scritto pagine fondamentali del punkrock di ieri e di oggi,
sto parlando di Bad Religion e Descendents, alzi la mano chi non li ha mai sentiti
dire..!L'Olanda è davvero un gran bel posto, ricco di talenti e di
persone simpatiche, è il caso degli I Against I, magari talenti
affatto ma davvero capaci di movimentare la serata a suon di pezzi
da 2 minuti di media, frenetici e con una sovrapposizione di voci
molto ben riuscita.Come molte punkrock bands affermate e non,
giocano il jolly alla fine tirando fuori dal cilindro una bella
cover metal di cui purtroppo non ricordo il nome,ahime chi di
mestiere mi sgozzi pure, che tanti iniziano a canticchiare e a
ballare.Non c'e' che dire, bravi e divertenti, speriamo di rivederli
presto in giro da queste parti.
ALDO - PUNKFORFUN -
Sabato 26 Ottobre PUNTO G. BLU
Ci sono gruppi che
riescono a dimostrarci che si puo' essere aggressivi
pur mantenendo la melodia,che una una buona canzone puo'
essere scritta anche utilizzando strutture meno complesse e che si
puo' fare a meno di urli e riff epici & arrangiamenti
pomposi. Questo sono quello che in
un'ora e poco piu' di concerto sono riusciti a portare sul palco i
Puntog Blu, una formazione in fase di ascesa, prodotta da Giorgio
Canali (ex Csi , Pgr) che ha sfornato brani al vetriolo, che
colpiscono per la loro immediatezza, per la cura dei testi (fra
l'altro mai banali) e per una vena melodica davvero naturale che
permane per l'intera durata dell'esibizione. A meta' strada fra i
Radiohead di The Bends e i primissimi Motorpsycho (quelli di
Blissard e di Trust Us) ,in alcuni brani ci
fanno immergere nelle atmosfere inquiete di Afterhours e
perche' no dei Placebo. La prima
parte del concerto e' composta da brani piu' ritmici
in cui emerge una linea di basso imponente, una batteria
precisa e intrecci di chitarre davvero molto belli. Circa a meta' del concerto ci e' stata regalato un
momento molto intenso con la cover di High & Dry dei Radiohead
riuscendo molto bene a ricostruire l'atmosfera ovattata che e'
insita nel brano stesso.E' arrivato poi il momento di "Umanoide" il
loro primo singolo, un coinvolgente vortice di parole e melodia che
colpiscono l'ascoltatore sin dal primo momento, i testi anche in
questo caso appaiono molto ben curati e non si cade mai in quella
che puo' essere la ripetitivita' dei temi trattati o l'uso di parole
scontate, si nota ancora una volta l'accuratezza con cui il
gruppo costruisce trame sonore mai orfane di degni testi.
Il Concerto si chiude con "Blu"
soggettivamente la mia preferita, sognante eterea e materiale allo
stesso momento, malinconica e obiettiva, come sempre gli intrecci di
chitarra sono come tasselli perfetti di un puzzle, la linea di basso
efficace e presente, la batteria riunisce cosi' le linee degli altri
strumenti e ne fa una piccola gemma in quella che comunque e' stata
una bella serata, avendo oltretutto avuto la conferma che la scena
indipendente italiana a poco a poco si sta evolvendo
facendo uscire allo scoperto quei gruppi che davvero
mettono anima e corpo nei loro progetti e che si sforzano a non
uniformarsi ai canoni dettati dalle varie correnti odierne ma che ci
"mettono del loro". Da non perdere
assolutamente dal vivo, da ascoltare attentamente e scoprire il
disco.
MARTEDI 12 NOVEMBRE
MOTORPSYCHO
Uno stillicidio di gocce
d'acqua che scavano strani disegni nella neve. Questa è solo una
delle possibili metafore per descrivere le note che i Motorpsycho
hanno regalato al pubblico del Totem Rock Club, martedì 12
novembre. Per questo appuntamento, l'unico in Toscana del nuovo
tour della band di Trondheim, sono arrivate centinaia di persone da
tutta la regione e anche oltre. Persone che, già prima dell'opening
song "For free", sapevano che si sarebbero trovate di fronte a un
gruppo genuino e generoso. Capace di coinvolgere chi lo sta a
sentire in un puzzle musicale semplice e complesso al tempo stesso.
Un diamante dalle mille sfaccettature dove frammenti folk,
psichedelia e progressive si fondono in un affascinante,
personalissimo suono. "Starmelt-lovelight", "Sinful", "S.T.G.",
"Dora Peach" o "One more decision" accompagnano il pubblico lontano
anni luce dall'apatia catodica del quotidiano. Sul fondale della
scena scorrono irreali panorami in bianco e nero. Altrettanto
irreale pare quello che senti. Lisergiche incursioni sulle corde
della chitarra fanno da contraltare al basso che pulsa. La voce ti
racconta realtà osservate da un punto di vista poco usuale.
Brani meno recenti come "Unreal" o la claustrofobica "Nothing to
say" si alternano a "Custer's last stan (one more daemon)" e "What
if", tratte dall'ultimo cd "It's a love cult". Forse a volte Bent,
Snah, Bård and Gebhardt si lasciano andare ad una sorta di
autocelebrazione del loro talento, ma non sono mai noiosi.
Tutt'altro. Come recita il loro celebre brano, "Come on in" che
chiude il set, "sembrano sempre lasciare tagli
profondi". Nell'atmosfera raccolta quasi familiare che si respira
al Totem, ascoltare i Motorpsycho diventa un'esperienza unica. Sui
newsgroup specializzati, già la mattina dopo, il giudizio è unanime:
"straordinari". Straordinaria davvero è la loro capacità di
insinuarsi sotto pelle, il loro eclettismo: sanno portarti in giro
su un pentagramma che sembra non dover mai smettere di riservare
sorprese. Questo mondo è, purtroppo, il migliore possibile che
abbiamo e non c'è da stare allegri. Ogni tanto però capita di
trovarsi di fronte ad uno spettacolo puro come il disegno di una
goccia bollente che scava la neve. Menomale.
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